Ho imparato con il tempo che ogni luogo ha una propria storia e sta a noi, che ci consideriamo progettisti del verde, coltivare la curiosità necessaria per poterla ascoltare, apprenderla e farla nostro mezzo di espressione. Quando studiamo le piante sui libri, le disegniamo in pianta o le elenchiamo nei prezziari spesso ci dimentichiamo con cosa abbiamo a che fare: esseri viventi che, appartenendo pure ad una identica specie, sono unici e vanno ascoltati, capiti.
Solamente soffermandoci con più attenzione si riescono ad afferrare le sottigliezze che permeano ogni sito di progetto, che sia essa un piccolo giardino condominiale o un grande parco urbano. Sottigliezze che ci indicano, attraverso tutti i nostri sensi, la giusta strada da intraprendere per enfatizzare una natura che troppo spesso è schiacciata dalla pressione antropica.
Partire dal passato e tramite la conoscenza arrivare a progettare assieme un nuovo futuro che risponda ai bisogni del sito e dei suoi abitanti, qualsiasi sia il loro regno di appartenenza.
Nato ad Arcore, canta sulle barche per pagarsi gli studi.